L’intelligenza artificiale sostituirà i musicisti

Ma veramente l’intelligenza artificiale sostituirà i musicisti?
Ciao a tutti e tutte, oggi volevo parlare di un argomento che si sta diffondendo da diverso tempo, ma forse non tutti ne  hanno la reale percezione.
Sentiamo ormai da un po’ parlare di intelligenza artificiale legato al mondo del web, anche Google usa questa tecnologia e pure la musica non è esente da tutto ciò.
Spesso però quando pensiamo a una AI (Artificial Intelligence) ci immaginiamo Terminetor, Matrix o simili ma non ci rendiamo conto che invece gli algoritmi sono sempre più diffusi in applicazioni di uso quotidiano, come per esempio Spotify o gli altri store digitali che fanno creare le playlist analizzando gli utenti e questo appunto lo fa un’algoritmo di intelligenza artificiale.
Sempre di più si cerca di inserirlo anche il Alexa o Siri proprio per far vivere un’esperienza più umana cercando di far imparare all’algoritmo a riconoscere l’umore della persona dal tono di voce.
Stiamo disegnando un mondo che qualche decennio fa potevamo solo sognare e soprattutto il settore è in continuo e veloce aggiornamento, sicuramente tra qualche mese dopo la mia pubblicazione ci saranno già altri passi in avanti.

Sono stati fatti molti investimenti in questi ultimi anni e sono nati i primi compositori ad intelligenza artificiale, qualche anno fa per esempio proprio la Sony con  Flow Machines che creò un brano in stile Beatles chiamato Daddy’s Car eccolo di seguito per poterlo sentire:

Potete trovare anche altre composizioni su YouTube, ma ad oggi la cosa più interessante è la possibilità di avere servizi online che ci possono comporre musiche, per citarne alcuni, poiché ormai non è più una cosa isolata potete andare a sbirciare su:

Amper Music
AIVA
Jukedeck
Ecrett Music
Melodrive
ORB Composer
Amadeus Code

La lista poi potrebbe continuare, ormai stanno diventando sempre di più e sicuramente pian piano sempre più specializzati, alcuni gratuiti e altri a pagamento, personalmente ho provato un pochino AIVA, che è gratuito e rimango un po’ pensieroso poiché spesso ci sono canzoni create da musicisti che a me piacciono di meno di quelle che ho sentito create dal software, quindi i software AI stanno davvero imparando a fare meglio di noi ciò che ci può piacere di più?
Qua si apre tutto un discorso anche etico che però non vorrei fare a senso unico da solo ma che varrebbe la pena di affrontare con più persone confrontandosi, sicuramente io ho una mia idea che è quella che diffondo sempre durante i miei corsi di Vocal Technology: per me l’essere umano è al centro della tecnologia, la deve usare e non farsi usare, questo ce lo dobbiamo ricordare perché è facile farci usare dagli algoritmi senza che ce ne rendiamo conto, soprattutto quando ci portano la comodità e nella comodità ci perdiamo.
Penso soprattutto alle musiche per attività commerciali o pubblicitarie come anche le musiche per chi fa contenuti creativi su internet, tutto ciò potrebbe essere utile a realtà del genere poiché da soli hanno il materiale audio gratuitamente o a costi sicuramente minori che reperire le musiche tradizionalmente, ma soprattutto più velocemente, visto che sempre di più sembra che dobbiamo correre, correre poi non si sa neppure per dove!

La cosa interessante su cui argomentare sono i diritti, per esempio AIVA è stato registrato alla Sacem (la Siae francese) e col piano gratuito non si hanno noi i diritti delle composizioni ma chissà se nel futuro anche gli algoritmi stessi rivendicheranno il proprio lavoro!!!
Tutto ciò sostituirà i musicisti, cantautori, compositori etc..?
Andremo ad eseguire canzoni create da algoritmi? 
Voi che ne pensate? 
Fatemi sapere qual è la vostra esperienza se provate servizi del genere e intanto coltiviamo la nostra essenza umana, non ci riduciamo noi a ragionare in modo binario, altrimenti gli algoritmi saranno più bravi di noi a dire cosa è meglio per noi!